La “danza” dei rocciatori per curare Villa Gregoriana
Più un sito archeologico è speciale, in questo caso unico al mondo e specchio del genio italiano, e più sono necessari interventi fuori dal comune per proteggerlo. Perciò è uno spettacolo nello spettacolo il lavoro di equipe di rocciatori specializzati in corso al Parco di Villa Gregoriana, a Tivoli. Una danza sopra “l’orrido sublime” scavato dalle cascate del fiume Aniene per “curare” un recente smottamento. Cinquanta metri in larghezza e altrettanti in lunghezza per un totale di 2.500 metri quadrati di roccia.
I particolari dell’intervento
“Stanno rimuovendo – informa il Fai (Fondo ambiente italiano), che gestisce il prestigioso sito – le parti in pericolo di crollo e rimettendo in sicurezza la parete del percorso Miollis, il traforo scavato tra il 1809-1813 che porta alla Grotta di Nettuno”. La frana, infatti, ha coperto e interrotto il sentiero che dalla Grotta di Sirene riporta verso l’uscita dei Templi.
La tutela del Fai
“Negli ultimi anni – spiega Fai – il nostro compito di tutela e protezione si è aggravato a causa di quei cambiamenti climatici che colpiscono il territorio nazionale interessando particolarmente il Parco. Una forte siccità estiva si alterna infatti a una intensa piovosità che inzuppa le rocce su cui si sviluppa il giardino. Su queste agisce quindi il gelo che spacca e provoca crolli come quello che si è verificato la mattina del 12 febbraio 2021”.
Tre squadre di rocciatori all’opera
La “cura” è partita immediatamente, senza perdere tempo. Ecco come: “Tre squadre, formate da due operai rocciatori specializzati ciascuna, stanno realizzando gli interventi di “disgaggio” della parete franata, ovvero stanno rimuovendo le parti in pericolo di crollo. Gli operatori si legano in sicurezza con una fune doppia e si calano lungo il versante tre volte al giorno”. Missione: “Parco Villa Gregoriana è un bene che rappresenta il genio italiano, un luogo unico che vogliamo continuare a proteggere riportando uno dei paesaggi più belli del Bel Paese al suo splendore”. Una delle meraviglie di Tivoli insieme a Villa Adriana e Villa d’Este, Patrimonio mondiale dell’Umanità.
