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I luoghi di Nerone

I luoghi di Nerone

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1 Notte
16+ Età

Le magie e le stupefacenti invenzioni architettoniche delle residenze dell’Imperatore Nerone, dalla grandiosa Domus Aurea romana alla villa sul fiume Aniene, rifugio dei mesi estivi tra cascate, giochi d’acqua e grotte. Questo tour, da Roma a Subiaco, immagina lo stesso viaggio dell’Imperatore Nerone: via dal caos romano per approdare ad una tranquilla villeggiatura tra la natura lussureggiante e le fresche acque del fiume Aniene. Si passa per la via Sublacense, la strada fatta costruire dallo stesso Nerone per raggiungere la sua dimora “fuori porta”.

La Villa di Subiaco è antecedente alla Domus Aurea, ma l’ingegnoso alternarsi di dighe, padiglioni a terrazze e tagli nella roccia sostiene l’ipotesi che i progettisti di entrambe siano stati Severus e Celer, due architetti che amavano armonizzare elementi urbanistici con invenzioni scenografiche.
Il tour è articolato in due mezze giornate a cavallo tra sabato e domenica, tenendo conto che solo nel week end è visitabile la Domus Aurea. Perciò si comincia il pomeriggio di sabato da Roma (siamo nel parco del Colosseo), si prosegue verso Subiaco per una incantevole notte nel borgo, si procede la mattina di domenica alla Villa di Nerone lungo l’Aniene, si chiude in un angolo di paradiso, il laghetto di San Benedetto.

La Domus Aurea, dopo lo stop Covid, riapre con una grande mostra

La Domus Aurea, chiusa per l’emergenza Covid, è riaperta dal 23 giugno 2021 con un evento straordinario. Una mostra da non perdere legata alle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio che rimarrà visitabile fino al 7 gennaio 2022. Racconta come la scoperta di questo complesso architettonico, tra i più famosi al mondo, abbia segnato e influenzato l’iconografia del Rinascimento. Il titolo: “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”. Una storia che comincia intorno al 1480, quando alcuni pittori (Pinturicchio, Filippino Lippi e Signorelli tra i primi) si calano nelle grotte del colle Oppio per ammirare, a lume di torce, le decorazioni pittoriche delle antiche abitazioni romane: pensavano di trovarsi di fronte agli affreschi delle Terme di Tito e invece stavano scoprendo, senza ancora saperlo, le rovine dimenticate dell’immenso palazzo imperiale di Nerone. Da qui il termine: “grottesche”.

Raffaello, nel secondo decennio del Cinquecento, comprenderà a fondo la logica delle “grottesche” riproponendole organicamente per la prima volta nella Stufetta del cardinal Bibbiena (1516), ma poi anche per il grande ciclo di stucchi ed affreschi all’antica realizzato nelle Logge vaticane (1517-1519). Un fascino che ha catturato anche alcuni dei massimi artisti novecenteschi. I principali esponenti del Surrealismo (Victor Brauner, Salvador Dalì, Max Ernst, Joan Miro, Yves Tanguy), le riproposero ancora una volta, in chiave onirica e freudiana.

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  • Tappe
    Domus Aurea – Subiaco – Villa di Nerone – Laghetto San Benedetto
  • Dress Code
    casual, scarpe comode, cappello con visiera, costume da bagno, piccolo zaino con un cambio
  • Località
    Roma
    Subiaco
  • Non Incluso
    Fonte Nuova
    Mentana
    Monterotondo
    palestrina
    Tivoli
    Valle del Tevere
    Valle dell'Aniene

Tour Plan

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Prima tappa: Domus Aurea
Nella valle dove oggi sorge il Colosseo l’Imperatore Nerone, dopo l’incendio che distrusse Roma nel 64 d.C., costruì la sua grandiosa dimora passata alla storia come il non plus ultra dello sfarzo. La Domus Aurea fu progettata dagli architetti Severus e Celer, e decorata dal pittore Fabullus. Comprendeva vari edifici, sale per banchetti (tra cui la famosa “coenatio rotunda” che ruotava su se stessa per far godere ai commensali viste a 360 gradi su Roma), giardini, boschi e persino un grande lago artificiale.
La visita a quello che resta di tutta questa magnificenza oggi è “sotterranea”: dopo la morte di Nerone i suoi successori vollero, infatti, cancellare ogni sua traccia: fu tutto svuotato e interrato
Ma oggi, grazie alla realtà virtuale, è possibile visitare la Domus in tutto il suo splendore. Grazie a speciali occhiali si può passeggiare nella reggia di Nerone fino ad affacciarsi per ammirare il panorama su Roma, così come era allora. La visita spiegherà anche come i resti della Domus rimasero sconosciuti sino al Rinascimento. Solo allora, dopo alcuni ritrovamenti fortuiti, artisti appassionati di antichità come Pinturicchio, Ghirlandaio, Raffaello e Giulio Romano iniziarono a calarsi dall’alto in quelle “grotte sotterranee”, per copiare i motivi decorativi conservati.
  • La curiosità: la visita si avvale di strumenti multimediali: realtà immersiva e video-racconto. Sono due delle 12 tappe del percorso: la proiezione emozionale sulla storia della Domus Aurea nella galleria d'ingresso, e una installazione in realtà virtuale all’interno della “Sala della volta dorata”
  • Durata della visita: un’ora e mezza
  • Costo del biglietto e orari: https://parcocolosseo.it/visita/orari-e-biglietti/raffaellodomusaurea/
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Seconda tappa: Subiaco by night
Dal centro di Roma, una volta finita la visita alla Domus Aurea, ci si può trasferire a Subiaco: si trova ad un’ora di auto partendo dal Colosseo, ma è facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici. E’ uno dei paesi più incantevoli della Valle dell’Aniene dove vale la pena soffermarsi per una passeggiata serale, una cena tipica e il pernottamento. Una tappa in un borgo medievale ricco di storia, arte e cultura, culla del monachesimo: i due siti più importanti sono il monastero di Santa Scolastica e l’incredibile monastero di San Benedetto, incastonato nella roccia della montagna, luogo di meditazione del Santo per trent’anni.
  • La curiosità: Subiaco è considerata culla della stampa perché qui nacque l’editoria italiana: tra il 1464 e il 1465 nel monastero di Santa Scolastica fu stampato il primo libro. Dai torchi monasteriali uscì il volume “De divinis institutionibus adversus gentes” di Lattanzio.
  • Durata della visita: sera e notte
  • Costo del biglietto: tour libero
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Terza tappa: Villa di Nerone a Subiaco
La mattina di domenica è ottima per un nuova passeggiata nel borgo e per raggiungere il capolinea dei bus gratuiti verso la Villa di Nerone, in appena cinque minuti. La villa, edificata prima del 60 d.C. tra i monti Simbruini, si estendeva su 75 ettari ed era costituita di almeno cinque nuclei, lungo il fiume Aniene, che venne sbarrato con dighe a formare i laghetti chiamati “Simbruina stagna”. Il Sublaqueum  (nome tramandato da Tacito) anticipò la Domus Aurea, costruita dopo l’incendio del 64 d.C. Quello che si può immaginare è un luogo di meraviglie architettoniche tra giochi d’acqua e elementi naturali, tratto distintivo dell’imperatore decritto da Tacito come “bramoso di cose impossibili”. Il primo nucleo si compone di circa venti ambienti a destinazione termale e residenziale, una cisterna e una vasca ellittica per allevamento di pesci. Durante gli ultimi scavi (1994-99), sono stati rinvenuti sotto il ninfeo absidato i resti di un altro ninfeo, anch’esso di età neroniana, distrutto forse per cause naturali, che aveva la volta a botte con inseriti mosaici a medaglione (decorazione ricomposta all’interno del Museo Ceselli nel Monastero di Santa Scolastica).
  • La curiosità: è stato documentato il riuso agli inizi del VI secolo, per opera di Benedetto (futuro Santo e Patrono d’Europa). Alcuni ambienti della Villa furono inglobati nell'antico monastero di San Clemente.
  • Durata della visita: 1 ora
  • Costo del biglietto: ingresso gratuito
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Quarta tappa: laghetto di San Benedetto
Dalla Villa di Nerone basta percorrere 800 metri a piedi per scoprire un laghetto incantato con tanto di cascata in cui fare un bagno e passare un piacevole pomeriggio nelle stesse acque dell’Aniene bramate da Nerone. E se si ha nello zaino un panino, magari a base di prodotti tipici acquistato in mattinata nel borgo, è possibile anche fare un pranzo veloce nell’area pic-nic, attrezzata con tavoli e sedili di legno nel cuore di un paesaggio fatto di boschi, roccia e scroscio di acqua. L’Aniene si tuffa nel laghetto attraverso una piccola cascata. Caratteristica la discesa del sentiero che giunge fino al fiume. Da un ponte di legno si può vedere scorrere l’acqua sotto i piedi. Da molti considerato un angolo di paradiso nel cuore spirituale del monachesimo.
  • La curiosità: tanta è la pace e la limpidezza dell’acqua che il luogo è conosciuto anche come “I caraibi del Lazio”.
  • Durata della visita: libera
  • Costo del biglietto: 1,50 euro
 

Come spostarsi

  • Il punto di partenza del tour è la Domus Aurea, all’interno del parco archeologico del Colosseo. Scendendo dalla metro B alla fermata Colosseo (da Guidonia Montecelio e da Tivoli basta arrivare alla stazione Tiburtina) si è già nel cuore dell’area archeologica. Sono solo 550 metri per giungere alla meta: viale della Domus Aurea 1. L’ingresso si raggiunge entrando nel parco del Colle Oppio, dal lato di via Labicana.
  • Finita la visita, per passare alla tappa successiva, ci si può tranquillamente affidare ai mezzi pubblici: la metro B per arrivare a Ponte Mammolo, capolinea dei bus Cotral che portano direttamente nel cuore di Subiaco. E da Subiaco, per muoversi verso la Villa di Nerone e verso gli altri luoghi di interesse fuori dal borgo, si può approfittare di un trasporto locale (gratuito), attivo da giugno a settembre tutti i fine settimana. La prima corsa alle 9,30 e l’ultima alle 17. La linea A parte dal capolinea e fa cinque fermate (piazza del Campo, Villa di Nerone, Monastero Santa Solastica, Monastero San Benedetto, Rocca Abbaziale) prima di tornare al punto di partenza. Una seconda linea, la B, è una navetta che collega il capolinea con il laghetto di San Benedetto (e viceversa) con partenze ogni 60 minuti tra le 10 e le 16. Dal capolinea si possono poi riprendere i bus che portano verso Roma, anche passando per Tivoli e Guidonia.
Dalla Domus a Subiaco
  • 70 km, in auto tramite A24 poco più di un’ora di percorrenza, con i mezzi pubblici 10 minuti di metropolitana fino a Ponte Mammolo e poi bus Cotral fino a Subiaco (circa un’ora).
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