Museo delle Navi romane riaperto dopo vent’anni
Oggi è lo scalo da cui si arriva e si parte in volo sulle rotte di tutto il mondo, nel passato remoto il più grande porto dell’Impero romano. Ad aiutare la fantasia per un viaggio nel tempo di oltre mille e cinquecento anni c’è Il Museo delle Navi romane. E’ una delle più importanti collezioni di imbarcazioni antiche del Mediterraneo. E’ tornata ora di nuovo visitabile dopo vent’anni di chiusura per restauro e si trova esattamente nel posto in cui i relitti sono stati scoperti alla fine degli anni Cinquanta. Il Museo delle Navi romane di Fiumicino è stato riaperto con un nuovo allestimento e un percorso dotato di strumenti multimediali. Il sito è a poca distanza dall’aeroporto Leonardo da Vinci. Una navetta gratuita trasporta i visitatori all’ingresso ogni 30 minuti.
Le barche
Si tratta di almeno sette barche di legno datate tra il II e l’inizio del V secolo d.C. I cinque relitti principali formano una “flotta” di grande valore. Tre imbarcazioni per il trasporto delle merci lungo il Tevere, una nave da trasporto marittimo e una delle rare barche da pesca conosciute di età romana.
La naves vivara, un reperto eccezionale
La “naves vivara”, nota come barca del pescatore, è un reperto eccezionale nel suo genere, anche per lo stato di conservazione. L’acquario centrale per mantenere vivo il pescato era dotato di fori sul fondo per il ricambio dell’acqua, chiusi con tappi di pino.
L’esposizione
Il percorso espositivo del Museo delle Navi romane si sviluppa su due livelli. Al piano terra si possono ammirare il guscio esterno, la carena e le chiglie delle imbarcazioni. Muovendosi, invece, sulla passerella aerea si possono osservare i relitti a diverse altezze, dalle parti immerse fino agli interni. Il percorso è completato dai reperti ritrovati negli scavi e da una saletta multimediale che racconta la navigazione antica e il porto. Sarà presto disponibile negli store online un’app plurilingue del Museo delle Navi.
Dove siamo
Il sito – informa il ministero dei Beni culturali – è quello dell’antico bacino portuale di Claudio e Traiano. Il Portus Ostiensis Augusti, il più grande dell’impero romano. Costruito dall’imperatore Claudio nell’anno 42 fu inaugurato da Nerone nel 64 e ampliato da Traiano tra il 100 e il 112. Comprendeva un grande bacino di superficie di circa 200 ettari, due bacini interni tra cui il grande esagono di Traiano di 32 ettari, edifici per l’amministrazione. E ancora colossali infrastrutture per lo stoccaggio dei generi alimentari, in particolare il grano, necessari per l’approvvigionamento di Roma.
La scoperta negli anni Cinquanta
Furono i lavori per la costruzione dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” e della relativa rete di strade, a partire dal 1957, a far venire alla luce gli imponenti resti della parte nord del porto imperiale, visibili vicino al museo, tra cui il molo monumentale settentrionale e la cosiddetta “Capitaneria”, dove si conserva una volta dipinta con l’unico affresco in cui è rappresentato il faro di Portus.
Il progetto green per collegare il porto di Fiumicino al centro di Roma
C’è un progetto green per rendere il fiume Tevere navigabile dalla foce fino al limite settentrionale della città, comprendendo tutto il tratto metropolitano di Roma. Un percorso di circa 60 chilometri pensato per portare con imbarcazioni elettriche dal porto turistico di Fiumicino fin nel cuore della Capitale i quasi due milioni di turisti crocieristi che ogni anno sbarcano nel Lazio.
Informazioni
- Il Museo delle Navi romane è aperto gratuitamente al pubblico da ottobre 2021
- Visite da martedì a domenica dalle ore 10 alle 16 (ultimo ingresso alle 15,30)
- Per raggiungerlo sono disponibili una linea autobus del Comune di Fiumicino e un servizio di navetta grazie ad un accordo con Aeroporti di Roma.

Giornalista professionista, cronista da 25 anni. Scrive per l’edizione Metropoli de Il Messaggero di Roma, è tra i fondatori del network Point. Appassionata di Calabria, la sua terra, e di piccoli viaggi che aprono grandi orizzonti