Mentana, le mille storie del borgo garibaldino
Medioevo e Rinascimento convivono nell’architettura di un centro storico che contiene insieme mille storie. Il “tesoro” di piazzette, strade, vicoli, chiese, palazzi nobiliari, è come racchiuso in un castello fortificato. Il tutto nel cuore di un parco naturalistico che conserva, tra boschi e fontanili, i resti dell’antica Nomentum (IV secolo a. C.) in cui affondano le origini della cittadina. E’ il borgo di Mentana, a poco più di 22 chilometri dal centro di Roma. Qui si trovano due musei particolari: quello dedicato ad una disfatta garibaldina e quello dei burattini.
La prima tappa è una visione, che si coglie arrivando da Roma sulla via Nomentana: le torri e le imponenti mura a scarpa che racchiudono la vita incantata del centro storico. Si entra da Porta San Nicola, in arrivo dalla trafficata Nomentana. L’enorme arco è coronato da beccatelli e merlature guelfe.
Accanto la chiesa duecentesca di San Nicola, il cui campanile a pianta quadrata, con orologio e bifore ricalca una delle torri di guardia circolari del maniero antico. Testimonianza del castello medievale è in particolare un imponente portale ad arco sotto cui scorre la lenta movida by night del borgo tra scalette, vicoli, ristorantini e locali.
Sui suoi resti gli Orsini costruirono il Palazzo baronale o Palazzo Borghese, ora sede del Comune. Sorge su un gigantesco basamento a bugnato ma oggi ha un’impronta decisamente Rinascimentale. Ha ampie balconate su poderosi mensoloni, che si aggiungono ad una parte più antica, quattrocentesca. Una gradinata conduce all’ingresso principale sul quale domina uno scudo con due leoni rampanti che reggono con una zampa tre pere rovesciate. Sul muro tracce dell’incisione dello Statuto cinquecentesco. I resti del castello semidistrutto nel 1486 da Innocenzo VIII sono invece sul lato est del borgo. Sono le altissime muraglie e le torri tonde.
Palazzo Crescenzio
Risale al IX secolo Palazzo Crescenzio, edificato probabilmente su resti ancora più antichi. Il lato che guarda a valle, infatti, ricalca la fortificazione e ingloba un torrione di avvistamento. La facciata è in stile romanico, il portale di Domenico Fontana, architetto che lavorò spesso su commissione del cardinale Felice Peretti.
All’interno sono conservati alcuni elementi originali in travertino: cornici delle porte, un camino e una grande scala. Il piano terra ospita la biblioteca comunale, il seminterrato un antiquarium e una mostra fotografica permanente dello scultore Jacques Zwobada, un artista francese di origine ceca che visse a Mentana per molti anni e che qui è sepolto insieme alla moglie in un mausoleo che è la sua stessa estrema opera d’arte.
Antiquarium
L’Antiquarium di Mentana, presso la biblioteca comunale, custodisce diversi reperti archeologici rinvenuti sul territorio comunale e provenienti dal sito dell’antica Nomentum, tra cui alcuni frammenti architettonici e decorativi che dovevano essere parti di un edificio sacro che probabilmente sorgeva nell’attuale località Vigna Santucci. Uno, in particolare, rappresenta una processione sacra per il sacrificio di un toro.
Info: l’Antiquarium si trova in via Crescenzio, 11
Il museo delle maschere teatrali
Dal 1997 Palazzo Borghese ospita una collezione unica in Italia. Si tratta del “Museo delle Maschere Teatrali e del Teatro dei Burattini”. Raccoglie centinaia di maschere per la rappresentazione del teatro greco, del teatro romano e della commedia dell’arte.
Anima, creatore e curatore di questo luogo magico è stato il maestro Giancarlo Santelli, burattinaio che ha creato maschere di scena indossate ed utilizzate da attori e registi di fama internazionale.
Il maestro Santelli è morto, a 76 anni, il 30 novembre 2020, lasciando un grande vuoto.
Nel Teatro dei Burattini, all’interno del museo, lo stesso maestro si cimentava in rappresentazioni tratte dalla più alta tradizione di questo genere teatrale.
Info: Il Museo si trova in piazza San Nicola, 3. Telefono: 06.9093885
Mentana Città Garibaldina
Mentana fu teatro di una famosa battaglia garibaldina nell’ambito della “Campagna dell’Agro romano per la liberazione di Roma”. Il 3 novembre 1867 le truppe franco-pontificie si scontrarono con i volontari di Giuseppe Garibaldi, diretti a Tivoli per sciogliere la Legione essendo fallita la presa di Roma per la mancata insurrezione dei romani. Fu una disfatta per l’Eroe dei due Mondi. La battaglia avvenne nei pressi della località Conventino. Ancora oggi il casale di Vigna Santucci (in località Casali, vicino alle scuole) mostra sui muri i segni dei proiettili della battaglia.
Il Museo Garibaldino
A questo evento storico è dedicato un museo molto particolare. È stato realizzato nel 1905 insieme alla vicina Ara-Ossario che custodisce i resti dei garibaldini morti in battaglia. La collezione raccogliere i cimeli e le donazioni offerti dai familiari dei caduti. Dalla cravatta nera appartenuta a Giuseppe Mazzini, agli oggetti di una “vendita” carbonara, diverse immagini di Garibaldi, il famoso fucile Chassepots che si dice fu determinante per l’esito di quella battaglia, ma anche trenta caratteristiche divise garibaldine di colore rosso, nonché diverse lettere e manoscritti autografi e i primi registri dei visitatori del museo risalenti al 1905
Info: il museo si trova in via della Rocca 2. Per ora è visitabile solo su prenotazione telefonica, per evitare affollamenti. Si può accedere alla sala storica e alla sala multimediale, all’ossario non più di due persone per volta per le dimensioni dell’ambiente.
Orari: si entra in due turni, 9-10 e 10.30-11.30 (lunedì chiuso).
Per prenotare (almeno 48 ore prima): 06.9096 9411/413 – info@mugamentana.it;
Ticket: 3 euro (gratuito per i residenti nel Comune di Mentana)
Al cimitero il Mausoleo all’Amore
E’ una tomba ma soprattutto un’opera d’arte. E’ un monumento ad un grande amore quello realizzato da Jacques Zwobada nel cimitero di Mentana, la città dove visse per tanti anni il grande scultore francese di origine ceca. “Un amour que ni l’absence ni le temps ne peuvent effacer”
Fu progettato e costruito in memoria della moglie morta di malattia a 42 anni per essere il luogo di sepoltura di entrambi. Il mausoleo per Antonia Fiermonte fu iniziato nel 1956. Un’esedra, due cappelle bianche che ricordano le case delle isole greche, le statue di bronzo tra cui una centrale: “La coppia”. Al centro un grande mosaico.
Parco Nomentum fra Mentana e la giovane città di Fonte Nuova
Il Parco Nomentum non è solo una riserva naturale di 850 ettari ma custodisce anche molte testimonianze archeologiche. Si trova a cavallo tra Mentana e la giovane città di Fonte Nuova, nata nel 2001 inglobando i quartieri di Tor Lupara e Santa Lucia per distacco da Mentana e, in piccola parte, da Guidonia Montecelio.
Il Parco Nomentum può essere un ottimo punto di sosta per un po’ di relax, per una escursione a piedi o in bici lungo uno dei sentieri segnalati o per un pic nic molto speciale. Uno dei sentieri più belli in un chilometro e 800 metri collega il centro storico di Mentana fino al cuore di “Bosco Trentani”. Nodo centrale è il fontanile di Collelungo, accanto al quale c’è un’area attrezzata con tavoli e panche. Proprio lì c’è una zona umida in cui si possono osservare la rana verde, il rospo smeraldino, la salamandra dagli occhiali e colorate libellule
Si lascia il centro storico attraverso via Fontappresso per arrivare all’inizio del sentiero 491 e, attraverso un percorso panoramico sulla vallata, si raggiunge il fontanile di Collelungo. Il percorso può continuare, raccordandosi con il sentiero 491b, fino a raggiungere la Welcome area dopo aver attraversato un bosco di cerri e aceri, tra una grande varietà di ciclamini: sia quello primaverile che quello napoletano a fioritura autunnale.
Ma a disposizione ci sono altri percorsi, quattro i principali, adatti a tour tra natura e memorie garibaldine
L’ingresso principale del Parco è al chilometro 21,200 della via Nomentana. Qui si trova anche la Welcome area dove è possibile trovare tutte le informazioni sulla Riserva e sugli itinerari.
Archeologia nel parco
Tra boschi e fontanili il parco Nomentun riserva anche sorprese archeologiche. In località Montedoro, per esempio, si trovato i resti delle mura in blocchi squadrati di tufo, risalenti al IV sec. a. C., dell’antica città latino-sabina di Nomentum, tratti del basolato di epoca romana della via Nomentana.
Numerosi i resti di ville rustiche e soprattutto di lusso dell’età romana imperiale, spesso dotate di terme, con intonaco dipinto, lastre di marmo, tessere di mosaico, tubi per il riscaldamento e condutture idriche. Una piccola parte dei materiali provenienti dagli scavi condotti nell’area è tuttora conservata nel Museo Nazionale Romano.
Come arrivare a Mentana: Mentana si trova a 22 chilometri dal centro di Roma da dove si arriva attraverso la via Nomentana, 10 dal centro di Guidonia Montecelio (attraverso via Palombarese), 22 da Tivoli (passando per Guidonia). Tutte le zone sono servite da bus Cotral (orari consultabili su App). Per i collegamenti con Roma i bus fanno capolinea alla stazione Tiburtina. Se si sceglie il treno la linea è la Fl1 e la stazione di riferimento quella di Monterotondo, poi bus.

Giornalista professionista, cronista da 25 anni. Scrive per l’edizione Metropoli de Il Messaggero di Roma, è tra i fondatori del network Point. Appassionata di Calabria, la sua terra, e di piccoli viaggi che aprono grandi orizzonti